Ritratti In Luce Naturale

“I volti ingannano raramente. Si ha l’anima del proprio volto e il volto della propria anima.”

Paul Brulat

Nell’articolo precedente abbiamo parlato dei sensori d’immagine e ora è il momento di affrontare un altro aspetto chiave per creare ritratti professionali e accattivanti: l’obiettivo.

La lunghezza focale e l’apertura fanno una differenza significativa nella fotografia di ritratto, soprattutto quando si lavora con luce naturale. Più generose sono la lunghezza focale e l’apertura dell’obiettivo, minore sarà la profondità di campo. Immaginate cosa si può ottenere con una lunghezza focale lunga e un’apertura ampia.

  • Obiettivi grandangolari: 28 mm e 35 mm

Quando si tratta di ritratti ambientati, in cui il soggetto è inquadrato dall’ambiente circostante, la mia lunghezza focale preferita è senza dubbio il 28 mm, disponibile sia in versione f/2 che f/1.4. La versione più luminosa può costare quasi il doppio ed è significativamente più pesante dell’opzione più economica.

L’utilizzo di obiettivi grandangolari come il 28 mm o il 35 mm presenta delle sfide per due motivi: distorsione e complessità della scena. Per la distorsione, è necessario prestare attenzione alla prospettiva e alla distanza dal soggetto (più ci si avvicina, più l’immagine risulta distorta, creando potenzialmente un effetto caricaturale con tratti esagerati come un naso grosso). Per quanto riguarda la complessità della scena, non solo è necessario concentrarsi sul soggetto, ma anche gestire tutto ciò che entra ed esce dall’inquadratura.

Tuttavia, la bellezza di questi obiettivi risiede nella loro capacità di catturare il soggetto in modo più accurato, ritraendolo nel suo ambiente naturale.

Ritratto a 28mm - Michele Belloni Fotografo Ritratto Roma
Sony A9III con obiettivo FE 28-70mm f2.0 GM impostato a 28mm
  • Obiettivo standard: 50mm

Il cosiddetto obiettivo “normale“. È ottimo per catturare un soggetto dalla vita in su o per ritratti a figura intera. Il 50 mm garantisce l’assenza di distorsioni o alterazioni, a patto di non avvicinarsi troppo al volto del soggetto (dove si verifica una versione minore, seppur meno intensa, dello stesso effetto indesiderato tipico degli obiettivi grandangolari: il naso appare più grande, i tratti del viso leggermente alterati, ecc.). Anche le versioni più economiche, come f/2 o f/1.8, sono eccellenti per i ritratti. Tuttavia, utilizzare quelle con f/1.4 o più ampie consente di isolare il soggetto anche da distanze maggiori, creando quell’effetto tridimensionale, quasi magico, in cui il resto della scena è avvolto da un’aura mistica e surreale. Ciò è dovuto alla quantità di bokeh e alla separazione dei piani di messa a fuoco.

Ritratto a 50mm - Michele Belloni Fotografo Ritratto Roma
Sony A9III con obiettivo FE 50-150mm f2.0 GM impostato a 50mm
  • Obiettivo tele: 85mm

L’obiettivo classico per ritratti è considerato, sulle fotocamere full-frame, l’85 mm. In quasi tutte le marche, è possibile trovare almeno due versioni: la più economica, in genere f/2.8 o f/1.8, e la più avanzata f/1.4 o f/1.2. Inutile dire che queste ultime sono molto più costose, più grandi e pesanti, ma offrono una profondità di campo significativamente inferiore, migliorando l’isolamento del soggetto sfocando tutto ciò che si trova dietro di esso. Forse l’unica eccezione è tra f/1.8 e f/1.4, dove la differenza è molto sottile.

L’85 mm è senza dubbio l’obiettivo più facile da usare, consentendo di mettere a fuoco il soggetto sfocando lo sfondo con poca o nessuna distorsione. Il “fratello maggiore” di questo obiettivo è il 135 mm, in genere disponibile nelle versioni f/2 o f/1.8, consigliato per ritratti molto ravvicinati, con messa a fuoco solo sulla testa o sulla testa e spalle.

Ritratto a 85mm - Michele Belloni Fotografo Ritratto Roma
Sony A9III con obiettivo FE 50-150mm f2.0 GM impostato a 85mm

Quindi, non esiste un obiettivo “migliore” per ritratti in generale, ma potrebbe esserci quello giusto per una situazione specifica. Ricorda: avere un sensore eccellente con un obiettivo di scarsa qualità significa non sfruttare appieno il potenziale della tua fotocamera e le foto risultanti saranno di qualità inferiore a quella che si sarebbe potuta ottenere.

Per esperienza personale, posso assicurarti che non solo il fotografo, ma anche il cliente e la modella noteranno la differenza.

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